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Masterchef 3, l’incontenibile “figaggine” dei giudici

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Carlo Cracco, Joe Bastianich ed anche Bruno Barbieri i tre chef più fighi della TV?

Non lo sappiamo (anche se Cracco è risultato il terzo uomo più ambito d’Italia), ma sicuramente stanno contribuendo in modo pesante a trasformare la figura degli chef da maestri della cucina a star del piccolo schermo.

Nelle tre edizioni che si sono susseguite, complici gli autori i tre giudici si sono “infighiti” sempre di più divenendo ormai l’ombra di quello che è un giudice ed un maestro.

Tra entrate epiche e “cazziate” storiche, anche senza alcun motivo, i tre fanno i duri ma convincono poco nel loro quasi infinito rimproverare e contestare.

Quello che più soffre è Carlo Cracco che spesso e volentieri è sopra le righe, poco lucido nei giudizi dicendo spesso una cosa e poi ribaltandola successivamente.

L’ultimo episodio quello della pescarese Beatrice che non ha retto l’ansia di aver toppato il pan di spagna e nella penultima puntata ha subito l’onta di essere eliminata senza appello.

In bambola nell’Invention Test sbaglia a montare l’impasto e l’ingrediente principale della torta che doveva comporre non le riesce, allora piangendo e disperandosi cerca di rimediare, si fa prestare del pan di spagna, compone un dolce, ma i giudici se ne accorgono e le contestano la prova.

Lei in lacrime ammette di aver voluto a tutti i costi presentare qualcosa e cosa c’è da vergognarsi?

I tre e il maestro pasticcere Igino Massari sono irremovibili, “a casa”, non è suo lavoro, meglio, secondo i tre, se avesse presentato qualcosa di proprio senza il pan di spagna…

Peccato che in altre occasioni il loro comportamento è stato molto meno duro.

I tre tentano di scimmiottare gli americani con Cracco sempre più “Ramsay style”, ma troppo sopra le righe in un programma italiano e Barbieri molto più nel ruolo di finto buono simile ad un Graham Elliot e tra i tre l’unico che resta se stesso, nel bene e nel male è Joe Bastianich con i suoi eccessi d’ira cronometrati a scaletta!

Insomma per tutti e tre le manie di protagonismo iniziano dai 4/5 spot che precedono la trasmissione tra pentole, pomodorini “freschi” in barattolo e lavastoviglie e finiscono allo stesso modo dopo la sigla di chiusura.

Forse sarebbe ora per gli autori di pensare più al modello australiano del format, basato sull’amicizia e sui buoni sentimenti che a questo impiastro che non è americano e non è neanche mediterraneo…

Ma la colpa potrebbe anche essere tutta del montaggio, infatti ricordiamo che la serie è stata girata ormai da tempo e che solo l’ultima puntata, la finale, sarà in diretta.

Forse proprio in fase di montaggio si è voluto dare spazio alla caciara, penalizzando fortemente l’emotività e, soprattutto, la cucina!

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