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Masterchef 3, gli ingredienti non utilizzati vengono riciclati, ma Bastianich continua a sputare nei piatti

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Le prime due puntate “vere” di Masterchef 3 fanno già le prime 3 vittime. Dopo le selezioni, infatti, ieri sera abbiamo ritrovato i 20 aspiranti chef alle prese con la prima Mistery Box. Assolutamente impietosa. Ci sembra che questa edizione del noto cooking show, parta già da standard molto alti: il piatto doveva essere incentrato su un ingrediente in particolare: stecche di liquirizia. Ma noi non vogliamo fare la solita cronaca di quello che è successo ieri…Non ci chiamiamo Irriverente.com per caso!

Vogliamo più che altro riflettere sullo stile, sulla personalità dei giudici e sulla coerenza del programma. La primissima cosa che mi viene in mente e credo a chiunque lo guardi, non solo in questa edizione, è il grandissimo spreco di cibo che ci propinano. Ma il problema sembra risolto perchè alla fine di ogni blocco, prima della pubblicità, appare in sovrimpressione la quantità di uova e latticini che la produzione dona a opere caritative di Milano. Fin qui ci siamo: apprezziamo l’idea e lo sforzo, non abbiamo motivo di metterne in dubbio la veridicità e speriamo, nelle prossime puntate, di essere informati anche sulla fine di carne, frutta e verdura non utilizzate.

La questione è un’altra: qualcuno potrebbe dire a Jo Bastianich che è fastidioso vederlo buttare in aria piatti, sputare bocconi semimasticati e lanciare polpette in ogni dove? Se la produzione fa attenzione a “riciclare” gli ingredienti non utilizzati, lui è dispensato dall’avere un comportamento rispettoso del cibo e di chi lo ha preparato? Perchè diciamoci la verità: quando lui si infuria di fronte ad una piatto, dice di sentirsi preso in giro, ma siamo sicuri che gli aspiranti chef cucinino male intenzionalmente per vedersi sbattere in faccia piatti e bocconi non degni? No. E’ chiaro che può succedere anche ai migliori di sbagliare, specie sotto pressione. Non stiamo parlando di professionisti e forse se lo sono dimenticato anche gli autori quando per la prima prova in esterna, pensano di farli cucinare in cucine professionali per 100 persone, quando nessuno di loro ha la minima esperienza in merito. Insomma se lo scopo del programma è quello di scovare il più grande aspirante chef italiano, forse è il caso di non incentrare le prove su una “cucina di massa”. Ha spiegato bene Emma la situazione: “dopo un’ora a togliere i noccioli dalle ciliegie, ora devo togliere tutti gli ossicini al cappone bollente!”
Insomma, preferisco che le prove siano più incentrate su una cucina “di fino”, non è certo Masterchef l’occasione di far gavetta, ma per mostrare creatività e talento…come vorrebbe Bastianich, del resto, per non umiliare più i concorrenti con voli di piatti!

A margine di tutto ciò, per dovere di cronaca, vi diciamo che gli eliminati sono stati Margherita, Haeri e Daniele.

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